La difesa della violenza a sesso unico. Quello che succede oggi viene pianificato da tempoIo penso che...
04/04/2016 - 11:45In un recente articolo di Fabio Nestola ADIANTUM, in relazione all'attività di moral suasion svolta dalla stessa associazione per restituire priorità e urgenza alle modifiche sul Condiviso, riporta la risposta sibillina della senatrice Filippin (PD): "....non esiste un ordine preciso se non quello dettato dalla convenienza...". Bisognerebbe chiedersi come si è arrivati a questo risultato.... Orbene, ricordate la Convenzione di Istanbul, quella che prefigurava scenari da medioevo balcanico e ideologicamente si prefiggeva di combattere la violenza (solo) sulle donne nel continente €uropeo ? Beh, procuriamoci un calendario e seguiamo la timeline. La famigerata convenzione (in minuscolo) venne firmata ad Istanbul il 12 marzo 2012 (non è uno scherzo, è un ossimoro) e poco dopo si insediava l'attuale legislatura, la XVII, il 15 marzo 2013. In quattro e quattr'otto le commssioni unificarono i vari testi di ratifica e dopo due mesi (28 maggio 2013) la Camera approvava all'unanimità ! 545 sì su 545 votanti, meglio che nella Bulgaria delle percentuali bulgare. Il bello è che già prima delle votazioni l'ANSA annunciava che “la Camera approverà oggi la ratifica eccetera”. E il Senato ? Seguiva a ruota, dopo un mesetto (19 giugno 2013), e approvava pure lui con 274 (sì e un astenuto). Ricapitolando, tra commissioni e aula i deputati esaminavano, discutevano e approvavano tutto in soli 74 giorni. I senatori ce ne impiegavano altri 22. Se tanto mi dà tanto una legge si può fare in 96 giorni, ossia tre mesi, no ? Era "prioritario" ? E soprattutto, era "coveniente" ? Le nostre donne sono state "salvate", grazie a questa legge, dalla "dominazione e dalla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini" che ne hanno "impedito la loro piena emancipazione" ? Non lo so, non so rispondere. Ma so che i Miei Figli mi furono sottratti quando avevano 5 e 7 anni, e da allora ne ho perso le tracce. Oggi sono adoloscenti, e tempo altri quattro-cinque anni il problema dell´affido condiviso cesserà di essere tale. Non è conveniente nè prioritario per nessuno. Rebus sic stantibus.
ELIO Fonte: Redazione Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 3003 volte
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18:30 di sabato 11/06/2016 | ||
scritto da gerardo spira | ||
La violenza è un sentimento che scatta in seguito ad un comportamento contrario più o meno della stessa valenza. Comunque non va giustificata. Le leggi emanate sull´onda del clamore d´epoca non sono state conseguenze di una condizione serena e ragionata. E come accade nei momenti straordinari il legislatore invece di sanare o saldare le ferite, ha finito per aprirne di nuove e molto più gravi. La magistratura, quella minorile, è la maggiore responsabile di questa situazione drammatica. La giustizia minorile italiana invece di riequilibrare le condizioni psicologiche delle parti le scompone in posizioni contrastanti e provocatorie.E´ facile decidere dietro ad una poltrona del potere intoccabile. Sono proprio le decisioni di genere che hanno alimentato il tarlo della reazione violenta. La donna agisce, sapendo di incontrare il giudice dalla sua parte, mentre l´uomo è costretto a rincorrere la giustizia tra provvedimenti limitativi e condizionati.Non è violenza quella perpetrata ad Elio che ha perduto la fisionomia dei figli nella notte dei tempi? Elio è una persona civile per avere accettato questa situazione. Secondo il giudice che decise di sottrargli i figli, è normale che Elio non abbia preso un´altra decisione. Così pensano e per loro è giusto! Il tarlo della violenza comincia invece già nelle relazioni e durante le corse nei tribunali. Questa Cultura va messa al bando e il tribunale dei minorenni va chiuso specialmente oggi in cui si parla di Europa e di diritti e di dignità. Mentre la società corre verso un futuro più garantista, leggiamo di provvedimenti che fanno vergognare anche Dante Alighieri.Eppure questi si nutrono del pane che il popolo italiano produce con sudore e fatica per una società giusta, uguale ed imparziale Nessun tribunale può decidere nella sfera affettiva dei minori. | ||
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