... e poi chiedono di essere votati - di Fabio NestolaIn Primo Piano
20/03/2016 - 11:20PREMESSA - Ancora non siamo alla vigilia delle elezioni politiche, quindi l’attenzione dei parlamentari alle esigenze di cittadine e cittadini è molto bassa. L’esperienza ci insegna che l’attenzione cresce, e cresce parecchio, in maniera direttamente proporzionale all’approssimarsi del giorno in cui devono chiedere voti. Il fenomeno è curioso, ma ben noto a molti: il politico medio dimostra scarsa sensibilità per la categoria “cittadini”, ma in genere scopre di averne moltissima quando la categoria “cittadini” è in procinto di trasformarsi in “elettori”. Salvo complicazioni proveremo ad eleggere un nuovo governo nel 2018, siamo ancora nel 2016 quindi è cinicamente normale che i desideri di un cittadino qualsiasi non siano in cima ai pensieri di chi siede in Parlamento. I FATTI Il dr. Edmondo Sena, delegato Adiantum per i rapporti parlamentari, è in contatto con deputati e senatori di diversi schieramenti per chiedere lumi su disegni e proposte di legge promossi proprio da Adiantum. Visto che al Senato giacciono da anni diversi disegni di legge sulla riforma dell’affido condiviso, lo scorso febbraio Sena scriveva ad alcuni membri della II Commissione per sondare il terreno su “che aria tira”, vale a dire provava a chiedere le impressioni (non certezze, almeno indicazioni di massima) sulla possibilità di discutere prima o poi l'affido condiviso bis, oppure le proposte sarebbero rimaste in naftalina. Richiesta più che fondata, visto che il condiviso UNO ha richiesto un travaglio di 12 anni e 4 legislature. Ha ricevuto risposte diverse, ne citiamo una che testimonia quanto la questione sia a cuore di chi ci governa. La senatrice Rosanna Filippin, area centrosinistra, rispondeva :
LE RIFLESSIONI Beh, un capolavoro. Risposta standard in politichese puro, tipico cioè di chi risponde non rispondendo: io non c’entro niente, non so niente, non posso niente. Peccato che Sena chiedesse SE sarebbe iniziato l’iter del condiviso bis in Commissione, non QUANDO sarebbe iniziato. E la Filippin ha glissato. Avrebbe potuto dare risposte molto più concrete, ad esempio informandosi se i membri di Commissione siano orientati a portare in aula la riforma ma il presidente no, oppure se in Commissione si scontrino correnti che vorrebbero discuterla e correnti che vorrebbero dimenticarla in un cassetto, se in Commissione alcuni non sappiano nemmeno cosa sia il condiviso, se non ci sono i tempi e forse si arriverà a fine legislatura senza più parlarne … tutte notizie ottenibili sondando gli umori dei membri di Commissione, del proprio partito e non solo. Ma che ne sa lei, mica sta in Senato … Ah si, è proprio senatrice? Vabbè, ma mica è in Commissione Giustizia … Ah si, fa parte proprio di quella? Ok, allora sembra proprio che non le interessi informarsi, l’argomento non è degno della sua attenzione e liquida le domande con frasi di circostanza. Poi vi sono parole sibilline nella risposta della senatrice: non esiste un ordine preciso se non quello dettato dalla convenienza. Cioè, scusi? Vuol dire che non è dettato dalla convenienza occuparsi dei diritti dei minori nelle separazioni? Sicuramente abbiamo capito male, infatti dovrebbe essere una assoluta priorità visto che dal 2007 si susseguono ininterrottamente le proposte di condiviso bis; dato ancora più allarmante visto che la legge 898 sul divorzio è del 1970 ed è stata riformata dopo 36 anni, appunto nel 2006. Poi dall’anno immediatamente successivo tutte le forze politiche convergono sulla urgente necessità di metterci di nuovo le mani, viste le resistenze della magistratura nel recepire la norma novellata. Ecco quelle presentate solo nel 2007 Pdl 53 On. Brugger/Zeller (SVP) Pdl 2231 On. Costantini/Mura (IDV) Pdl 2342 On. Francesco Paolo Lucchese (CCD-CDU) Pdl 2360 On. Riccardo Pedrizzi (AN) Pdl 2423 On. Enrico La Loggia (Forza Italia) Pdl 2483 On. Katia Bellillo (Comunisti Italiani) Ddl 1344 Sen. Stefano Cusumano (Udeur) Ddl 1399 Sen. Pietro Fuda (Gruppo Misto) Come si vede la richiesta di ulteriore riforma non ha colorazioni politiche ma è apparsa da subito assolutamente trasversale, spaziando dai Comunisti Italiani all’UDEUR, da Italia dei Valori ad Alleanza Nazionale, dal CCD a Forza Italia. Dal 2007 all’attuale Governo la richiesta di rivedere la 54/06 non è mai cessata, oggi dal coro sono sparite voci come AN e UDEUR e ne sono comparse di nuove come Lega e M5S, ma la trasversalità resta invariata. Pdl 1403 On. Alfonso Bonafede (M5S) Ddl 409 Sen. Giacomo Stucchi (LN) Ddl 1163 Sen. Sergio Divina (LN), Emilio Floris (FI), Raffaela Bellot (Misto), Silvana Comaroli (LN), Patrizia Bisinella (Misto), Stefano Caridi (MpA), Nico D’Ascola (UDC), Elena Ferrara (PD) Ddl 1187 Sen. Franco Panizza (SVP) Ddl 1441 Sen. Erika Stefani (Misto) Ddl 1756 Sen. Enza Blundo, Daniela Donno, Serenella Fucksia, Manuela Serra (M5S) DdL 2049 Sen. Giuseppe Lumia (PD). Ma, dice Rosanna Filippin, il Senato ha cose più importanti - o meglio, più convenienti - per la testa. Probabilmente ha ragione. Allora è interessante vedere cosa, negli ultimi 10 anni, si sia dimostrato decisamente più urgente per i destini della nazione. Al link www.parlamento.it/leggi è possibile accedere allo storico. È un archivio per alcuni versi illuminante, come ad esempio la giornata fondamentale del 14 gennaio 2013 i cui lavori lasciano ben intendere perché l’affido condiviso passi sempre in secondo piano. Leggi su olio d'oliva e pellicce, difficile immaginare qualcosa di più impellente...
È inutile insistere, le priorità non le decide la senatrice Filippin, quindi che ci vuoi fare ….Però siamo degli archivisti meticolosi, non gettiamo via nulla e cataloghiamo tutto con molta cura. Il dr. Edmondo Sena conserva gelosamente tutta la corrispondenza con i vari parlamentari, oggi non ci interessa sollevare sterili polemiche quindi nemmeno rendiamo not tutti i nomi dei fans di Ponzio Pilato. Per ora. Materiale che tornerà utile da pubblicare, nomi cognomi e partiti, quando si ricorderanno che per conservare la poltrona devono pur racimolare voti. Fonte: redazione Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 5646 volte
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18:43 di mercoledì 06/04/2016 | ||
scritto da gerardo spira | ||
Caro Fabio, in questo Paese esistono due culture: una credulona e fiduciosa nelle istituzioni e l´altra diffusamente incancrenita nella pratica sistematica della corruzione. Ormai hanno chiuso la catena. Si fanno solo le leggi che rafforzano il loro potere e quello dei poteri occulti. Il Presidente Cantone, la massima Autorità anticorruzione, lo ha dichiarato: nella sanità la cultura criminale ha fissato il pizzo anche sulla salute. I fiduciosi debbono solo sperare, e noi dobbiamo aiutarla, che la magistratura "senza frontiera, faccia piazza pulita soprattutto e prima di tutto intorno ad essa. Tutto il resto è filosofia ingannevole. Io non li voterò! | ||
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11:44 di mercoledì 30/03/2016 | ||
scritto da Elio FRANCESCONI | ||
Carissimo Nestola,
la "convenienza" e le "priorità" del parlamento (in minuscolo) te le spiego io. Ricordi la Convenzione di Istanbul? quella che prefigurava scenari da medioevo balcanico e ideologicamente si prefiggeva di combattere la violenza (solo) sulle donne nel continente €uropeo? Beh, procurati un calendario e segui la timeline. La famigerata convenzione (in minuscolo) venne firmata ad Istanbul il 12 marzo 2012 (non è uno scherzo, è un ossimoro) e poco dopo si insediava l´attuale legislatura, la XVII, il 15 marzo 2013. In quattro e quattr´otto le commssioni unificarono i vari testi di ratifica e dopo due mesi (28 maggio 2013) la Camera approva all´unanimità! 545 sì su 545 votanti, meglio che nella Bulgaria delle percentuali bulgare! Il bello è che già prima delle votazioni l´ANSA annunciava che “la Camera approverà oggi la ratifica eccetera”. E il Senato? Segue a ruota, dopo un mesetto (19 giugno 2013) approva pure lui con 274 sì e un astenuto! Ricapitolando, tra commissioni e aula i deputati esaminano, discutono e approvano in 74 giorni! i senatori ce ne impiegano altri 22. Se tanto mi dà tanto una legge si può fare in 96 giorni, tre mesi! Era "prioritario"? soprattutto, era "coveniente"? le nostre donne sono state "salvate" dalla "dominazione e dalla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini" che ne hanno "impedito la loro piena emancipazione"? Non lo so, non so rispondere. Ma so che i Miei Figli furono sottratti quando avevano 5 e 7 anni e da allora ne ho perso le tracce. Oggi sono adoloscenti e tempo altri quattro-cinque anni il problema dell´affido condiviso cesserà di essere tale. Non è conveniente nè prioritario per nessuno. Rebus sic stantibus. Buona Giornata! | ||
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09:22 di lunedì 28/03/2016 | ||
scritto da Giulio | ||
Il bacino elettorale delle sinistre è per un 30% uomini e lavoratori, e per il resto categorie mantenute dallo stato, fra cui donne femministe ed immigrati di cui intercettano i voti promettendo loro favori. Mai saranno a favore di un vero affido condiviso.
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08:06 di martedì 22/03/2016 | ||
scritto da Carlo Zeuli | ||
Sono certo che i lavori di revisione legislativa dell´attuale Falso condiviso, oltre che falso storico, inizieranno presto! Poi, si sa come vanno le cose: l´iter parlamentare, gli emendamenti, la dialettica politica.
Ci metteranno altri 20 anni di guadagni immorali del sistema carrozzone giudiziario e, come me, anche mio figlio perderà il proprio. Dopo il problema, passiamo alla soluzione. Non ce n´è una sola. Bisogna screditare contemporaneamente il potere legislativo e quello giudiziario. Il problema è che rimarrebbe l´esecutivo, affatto garante di migliorie. Oppure diventare gay e godere dei loro diritti cavalcando la sineddoche sociologica che ha partorito le unioni civili, pur impropriamente. Oppure rassegnarci a rappresentare semplici mattoni della fondazione di un impianto che edifichi entro il secolo una coscienza sociale genitoriale. | ||
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