Confronto tra protocolli e linee guida in materia di affidamento dei figliArea Medico Scientifica
17/06/2013 - 18.05Nell’ambito della psicologia forense spesso gli psicologi sono chiamati ad occuparsi di consulenze in materia di affidamento dei figli. Il presente contributo nasce dall’idea di mettere a confronto un protocollo italiano, il Protocollo per L’affidamento dei Figli redatto a Milano il 17 marzo 2012, e due protocolli americani, le Guidelines for Child Custody Evaluation in Family Law Proceedings dell’A.P.A. (American Psychology Association) e i Practice Parameters for Child Custody Evaluation dell’A.A.C.A.P. (American Academy Child and Adolescent Psychiatry). Nel corso di tale operazione la nostra attenzione è stata attratta da alcune differenze che emergevano in modo netto tra il protocollo italiano da una parte e quelli americani dall’altra; differenze, queste, che questo studio (vedi o scarica l'allegato a margine dell'articolo) pone all’attenzione dei lettori al fine di proporre spunti di riflessione critica ed approfondimento in grado di suscitare il dibattito e la consapevolezza su questioni che riguardano le consulenze in questo ambito specifico. Ciò che fa riflettere gli autori è che in Italia si facciano ancora considerazioni in merito a ciò che altrove appare scontato, e non si giunga ad una riflessione più ampia e critica su nuovi aspetti che, bene o male, coinvolgono i partecipanti alle controversie in merito all’affidamento dei figli. Secondo gli autori, è assolutamente importante che professionisti forensi (psicologi, psichiatri, avvocati etc.) si impegnino nella stesura di documenti atti a voler dare una certa uniformità alla metodologia peritale ma, nondimeno, tali iniziative dovrebbero comunque essere rappresentate ed aggiornate da organi istituzionali nell’adempimento al loro mandato per la tutela e la promozione di figure specializzate.
Dr.ssa Sara Pezzuolo (Psicologa Giuridica e Criminologa - Delegata naz. Area Scientifica ADIANTUM) Dr. Gian Piero Giampieri (Biologo, Psicologo, Psicologo Giuridico, Giudice Onorario)
Fonte: http://psychomedia.it/pm/grpind/separ/pezzuolo-giampieri.pdf Vedi Allegato Torna indietro Questa Notizia è stata letta 6602 volte
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08.10 di mercoledì 19/06/2013 | ||
scritto da gerardo spra | ||
La materia è specialistica e per un operatore del diritto è di conforto quanto più la metodologia da risultati efficaci, efficiente e in tempi brevi. Non dobbiamo dimenticare che il documento viene assunto per obiettivi proficui nel confronto di avvicinamento tra genitori e figlio e di utilità pratica in una fase particolarmente evolutiva della vita del minore. Qui sta l´efficacia tempestiva. Lo strumento non può essere messo nelle mani di semplici assistenti sociali, bensì di figure professionali altamente specialiazzate. Ritengo che anche la fase di osservazione, durante l´applicazione del protocollo debba essere sotto il controllo di queste figure, capaci di cogliere stteggiamenti ed esternazioni di importanza e valore. Un radar di qualità coglie segnali migliori e più ampi di quello scadente. Dunque i protocolli stesi dai Servizi sociali e da questi relazionati sono una presa in giro per i malcapitati e più dannosi di quanto si possa immaginare.L´errore è commesso dal giudice che nel provvedimento dispone con una frase o un concetto generico e vago. | ||
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