Divorzio breve e i tempi infiniti della politica. Conversazione con Diego SabatinelliArea Famiglia
09/11/2012 - 16.11di Tiberio Timperi. Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè. Una canzone niente più. Soprattutto per Diego Sabatinelli, radicale, segretario della lega per il divorzio breve. In sciopero della fame. Dal 26 ottobre. Mi raggiunge al telefono. Quasi indispettito del fatto che non lo abbia chiamato per manifestargli solidarietà. Per rimediare, gli propongo di raccontare la sua battaglia. Perché questo sciopero? "Alla camera, i capigruppo hanno tolto dai lavori le discussioni sul testo della abbreviazione dei tempi del divorzio. Da tre anni ad uno senza figli minori. In caso contrario, da tre a due. Anche se il problema non si risolve, visto che l'istituto della separazione non viene cancellato. La nostra è una battaglia di principio. Per i cittadini e i parlamentari che non possono svolgere la funzione per la quale sono stati eletti: votare". A chi giova tutto questo? "Secondo la Bongiorno, presidente della commissione giustizia, principalmente al Vaticano. Alla Cei che non vuole una riforma. In secondo ordine, ai gruppi politici che rischiano di perdere compattezza al loro interno, vista la trasversalità della questione. In materia di diritto di famiglia, i politici sono rimasti a quaranta anni fa". E i giudici? "I giudici stanno interpretando la legge sul condiviso con la testa rivolta al vecchio sistema. Danno il condiviso solo sulla carta. Certo non in maniera conforme allo spirito originario della legge, discriminando il genitore non collocatario. Al novanta per cento, sempre il padre". E una class action per questa applicazione di facciata? "In Italia non esiste il concetto di responsabilità civile dei giudici. Ci abbiamo provato più volte. Nell'87 abbiamo vinto un referendum vanificato poi dall'approvazione in parlamento della legge Vassalli". Un magistrato per l'appunto... "Gia." ( risata) Cosa chiedono in concreto i radicali? "L'eliminazione dell'obbligo della separazione legale, dell'istituto dell'addebito e una vera applicazione della legge sul condiviso". Patti prematrimoniali? "Certo". Chi vi sostiene? "La gente. Meno i parlamentari. La Bongiorno anche se è con noi, è ostaggio dei capigruppo, dei Cicchitto, dei Franceschini. Certe cose, a fine legislatura non si fanno. Pensa che anche la Binetti, che non condivide certo le nostre posizioni, ha trovato scandaloso che il testo sia sparito dall'ordine dei lavori alla Camera. Noi vogliamo che in Parlamento si discuta del problema. Tutto qui". E una segnalazione a Strasburgo, per violazione dell'articolo 3 della Costituzione? "Ci stiamo pensando. Intanto ci prepariamo per il referendum. Chiederemo di firmare per l'obbligo della separazione legale, per andare diritti al divorzio. Come in Spagna. Siamo il fanalino d'Europa". E agli avvocati, al loro fatturato, ci avete pensato? (Pausa. Breve esitazione) "Pubblicamente sono favorevoli...".
Buona fortuna Diego. Fonte: www.globalist.it Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 2191 volte
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17.44 di mercoledì 21/11/2012 | ||
scritto da alessandro gerardi | ||
Per la cronaca: Vassalli era un avvocato, non un magistrato. | ||
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