Aiutarono a rapire i figli di Marinella Colombo. Agli arresti i fiancheggiatoriNews e Comunicati Stampa
18/07/2012 - 18.28La vicenda di Marinella Colombo si tinge di cronaca nera. Sono quattro gli arresti eseguiti fra l'Italia, la Germania e la Francia nell'ambito di un'indagine condotta a Milano. L'inchiesta è nata attorno alla sottrazione dei figli (che oggi vivono in Germania col padre) che la Colombo attuò in due riprese negli anni scorsi e che le è costata una severa condanna in Italia. In manette sono finiti Olivier Karrer, francese a capo del Ceed (Conseil européen des enfants du divorce), Silvia Kalina, Bjorn Schallmey, Kimberly Hines, tutti attivisti di un gruppo che, fino ad oggi, si era accreditato come struttura di supporto contro gli abusi dello Jugendamt tedesco - una sorta di servizio sociale che agisce come (e peggio di) un tribunale minorile. Il Ceed è, secondo le stesse parole riportate nel suo sito, una "associazione di genitori e nonni vittime di rapimenti internazionali di bambini" che ha come principale obiettivo il contrasto alle decisioni dello Jugendamt tedesco, lo stesso che decise di assegnare al padre in Germania i due figli della Colombo. Un bambino rapito valeva 10mila euro. Capo dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, è Karrer, il quale avrebbe promosso l'associazione a delinquere "dotata di mezzi, di denaro, nonché di appoggi logistici in diversi Paesi europei ed extraeuropei, finalizzata a sottrarre, dietro compenso, una serie indeterminata di minori oggetto di contesa tra genitori tedeschi e genitori di diversa nazionalità". Il tutto, sempre secondo l'accusa, "sotto l'egida dell'attività statutaria legale del Ceed. L'organizzazione è ora accusata di aver messo in atto finalità illecite a livello internazionale. Tra queste la promozione di campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in relazione alla tutela dei genitori divorziati asseritamente privati dei figli avuti dal genitore di nazionalità diversa, in particolare tedesca". Secondo Repubblica.it, l'associazione metteva a disposizione dei genitori che volevano rapire i figli affidati all'altro coniuge, barche, documenti falsi, sistemi di comunicazione non rintracciabili, e anche "matrimoni". Ossia la possibilità di far sposare il "protetto", dopo la fuga con i bambini, con un'altra persona in un altro Stato, come copertura. Lo si evince dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Varanelli. Nel caso del rapimento dei figli della Colombo, su mandato della stessa donna, Kimberly Hines, cittadina americana e una dei quattro arrestati, avrebbe procurato alla donna milanese "la disponibilità di un'imbarcazione idonea alla traversata del Tirreno, al fine di consentire la fuga in Francia" o in un altro Paese. Il piano venne sventato grazie alle indagini della squadra mobile con intercettazioni telefoniche e ambientali. Alla Colombo, inoltre, scrive il gip, era stato suggerito "una volta giunta in Libano", Paese che doveva essere la meta finale della fuga, "di sposare" un cittadino libanese, conosciuto ai partecipanti all'associazione, "al fine di acquisire la cittadinanza. Agli arrestati, a vario titolo, sono contestati nell'ordinanza tre casi di sottrazioni di bambini: i due figli della Colombo; la figlia di una tedesca, Silvia Kalina, anche lei fermata con mandato d'arresto europeo; un bambino portato via al padre tedesco su 'commissione' della madre polacca. Su un'altra decina di episodi che coinvolgono diversi Paesi europei, invece, stanno indagando gli inquirenti. I soldi, prezzo dei rapimenti secondo l'accusa, venivano versati a Karrer, accusato anche di maltrattamenti per la sparizione dei bimbi della Colombo: in un caso, a una persona sarebbero stati richiesti 50mila euro. Un quinto appartenente all'associazione per delinquere, sul quale pende un altro mandato d'arresto, è ancora irreperibile. Fonte: Redazione Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 4627 volte
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10.10 di venerdì 20/07/2012 | ||
scritto da paolo dadtux | ||
Siccome in commenti apparsi su due blog (per l´esattezza: http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/2012/06/21/pas-no-mobbing-genitoriale-2/ e http://www.informarexresistere.fr/2012/06/14/i-senatori-del-pd-si-schierano-con-la-pas/#axzz218wpHxVR ) Andrea Mazzeeo mi accusa di essere un manipolatore e di usare ADIANTUM per le mie tattiche, chiedo ospitalità per replicare ad un personaggio che sembra aver dichiarato guerra al sottoscritto e a tutti coloro che chiedono che i minori non vengano usati come arma nella separazione dei loro genitori. Mazzeo ha risposto con le sue accuse ad un mio commento in cui citavo il caso di sottrazione internazionale di Catherine Meyer come caso di alienazione genitoriale. La signora Meyer dopo una separazione dal marito tedesco ebbe l´affido dei due figli e l´autorizzazione con il consenso dell´ex marito per risiedere con loro a Londra. Il marito successivamente cambiò idea, trattenne i figli in Germania dopo una vacanza, e la signora Meyer cercò invano di far applicare la Convenzione dell´Aja per riaverli. I minori furono tenuti lontani dalla madre che li potè incontrare solo nove anni dopo (vedi:http://www.alienazionepar.altervista.org/index.php/Sottrazioni_internazionali ). Mazzeo vuole negare (al grido “ma un pizzico di vergogna ogni tanto, no?”) che il caso di sottrazione internazionale della signora Meyer sia anche un caso di alienazione genitoriale e accusa ADIANTUM perché nel caso di Marinella Colombo non ha preso le parti della madre italiana contro il genitore tedesco. Ecco le parole testuali: “ la nostra Marinella Colombo invece è finita in carcere per difendere i suoi figli, tra i vostri applausi ovviamente, perché da voi accusata di occultamento di minori” e cita l´articolo di ADIANTUM http://www.adiantum.it/public/2218-marinella-colombo,-un-anno-di-occultamento-dei-figli.-adiantum-scrive-alle-istituzioni.asp. Sul caso Colombo sottoscrivo interamente le considerazioni pubblicate da ADIANTUM il 4/7/2010: “C´è una regola costante nel diritto: le istituzioni non possono mai avvallare chi si fa giustizia da sé, perchè ciò aprirebbe la strada ad una escalation di rappresaglie private”. Questa infatti è la differenza tra il caso Colombo e il caso Meyer. La signora Meyer, pur avendo mezzi di influenza enormente superiori a quelli della Colombo, ha cercato di ottenere giustizia attraverso i canali istituzionali ed ha fondato una organizzazione che cerca di sensibilizzare l´opinione pubblica internazionale sul problema delle sottrazioni internazionali e dell´alienazione genitoriale. L´alienazione genitorialeì infatti è un problema spesso presente nei casi di sottrazione internazionale. La signora Colombo invece è stata aiutata da una organizzazione che ha operato oltre i confini della legalità, come dimostrano gli arresti ordinati dalla Procura di Milano. E che le istituzioni non possano avvallare chi cerca di farsi giustizia da sé, come scriveva giustamente ADIANTUM già nel 2010, è ampiamente dimostrato dagli esiti della vicenda. Ma che cosa vuole quindi Mazzeo con le sue accuse sui blog? Difficile dirlo. L´unica cosa che ho capito è che accusa di manipolazione il sottoscritto perché sostiene la verità, cioè che moltissimi minori vittime di sottrazione internazionale vengono manipolati dal genitore che li porta all’estero ed indotti ad odiare il genitore assente. E in aggiunta lo stesso Mazzeo accusa ADIANTUM di aver negato un sostegno incondizionato alla signora Colombo. Per ADIANTUM non posso dire nulla, ma per quanto mi riguarda sono orgoglioso di queste accuse. | ||
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19.34 di giovedì 19/07/2012 | ||
scritto da Sergio di TO | ||
Chissà perchè non se parla ai TG?
Di ciò che fanno le "mamme" non se ne parla mai....... w l´italia (volutamente in minuscolo) | ||
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11.12 di giovedì 19/07/2012 | ||
scritto da raffaele bottacchi | ||
Corriere della Sera di oggi, pare che il tizio arrestato fosse già stato vittima di una separazione dai figli e ha giurato di farla pagare al sistema tedesco dell´affidamento.
Allora vedete che ho ragione? Se non si interrompe il giro sarà sempre una catena di violenze. Tu hai fatto a me, ed io faccio a te. | ||
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08.07 di giovedì 19/07/2012 | ||
scritto da Antonello1 | ||
A cosa si arriva per avere il controllo dei figli... e un assegno di mantenimento. Ho l´impressione che questa generazione di donne oggi cinquantenni (più o meno) siano il frutto di una subcultura nata, cresciuta e radicata nella società civile grazie alle sentenze dei tribunali civili. Per queste donne è un diritto avere i figli con se perchè sono "cose" loro, è un diritto avere l´assegno di mantenimento perchè è un risarcimento, è un diritto avere la casa coniugale che fa parte del risarcimento, è un diritto sputtanare, denigrare e far passare per delinquenti gli ex mariti e padri dei loro figli, perchè avendole "abbandonate" loro sono vittime della violenza e prepotenza maschile... Povera generazione!!! E nei tribunali ancora passa prepotentemente l´immagine di donna madre esemplare, moglie impeccabile vittima delle prepotenze maschili. Per me sono solo vittime della loro stessa subcultura alimentata dai falsi diritti concessi dai tribunali civili di tutta Italia. Spesso rifletto sui danni che ha provocato questa subcultura. Mi chiedo quando pagheranno i responsabili. | ||
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