San Marino, condannato da un tribunale ad essere padre di un figlio non suoLe Associazioni raccontano
21/09/2011 - 13.24
C’è chi darebbe qualche anno della propria vita per vedere riconosiuti i propri diritti di genitore, e c'è chi, invece, genitore non è, ma viene costretto a farlo da una sentenza.
A San Marino c'era la prova provata che quel bambino non è fosse suo figlio, ma un cittadino della Repubblica delle banche viene “condannato” a restare il padre. Questa la sentenza emessa qualche giorno fa dal tribunale civile, in una causa, durata anni, intentata da un marito separato per disconoscere la paternità di quel figlio, nato all’interno del matrimonio, ma certamente non suo, come certificato dalla prova del dna. Nonostante l’innegabile evidenza, secondo il giudice non c’è la prova dell’adulterio. “Una sentenza incredibile”, secondo i legali dell’uomo che hanno già preannunciato il ricorso in appello. “Quando l’ho letta non ci potevo credere – sottolineano gli avvocati – e mi è stato davvero difficile darne notizia al mio assistito”. L’uomo (che per ovvi motivi vuol rimanere nell’ombra) ha però voluto rendere pubblica la sua lunga e dolorosa vicenda giudiziaria che con la sentenza di primo grado ha avuto una svolta del tutto inaspettata. Sposato con una donna di origine straniera, dalla quale (così riteneva) ha avuto un figlio, e poi, come spesso accade, la separazione, durante la quale gli sorge un dubbio: “Ma quel figlio è proprio mio?”.
Il tarlo si fa sempre più ossessionante tanto che, dopo notti insonni e giorni passati a rintracciare sul volto del bimbo una qualche somiglianza paterna, decide di andare fino in fondo per sapere tutta
Di fronte all'ostruzionismo della donna il giudice decide di nominare un curatore, che invece acconsente all’analisi. “Dopo mille altri ostacoli posti da mia moglie – scrive – finalmente si fa la prova e risulta purtroppo che il bimbo non è mio figlio”. A quel punto l’uomo attende con fiducia la sentenza, che è arrivata la settimana scorsa e che lui commenta amaramente: “Io sicuramente non sono il padre, ma ho perso la causa e resto ugualmente il padre. Il motivo? Secondo il giudice non c’è la prova dell’adulterio. La prova del Dna non è sufficiente? Allora perché si è deciso di farla? Grazie signor giudice per aver condannato il bambino ad essere figlio di un padre che non è suo. Ora sappiamo tutti che io sono un finto genitore. Questa è la nostra giustizia”. Fonte: Redazione Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 3238 volte
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