I figli erano stati portati in Marocco dal padre. Rientrati in ItaliaNews e Comunicati Stampa
17/02/2011 - 21.29La fine di un incubo. Anna Maria Fornara, la mamma di Nebbiuno, dopo mesi di lotta, speranza e coraggio, è potuta tornare a casa insieme ai suoi due bambini, David e Miriam, portati in Marocco dal padre Said Sukri nel mese di luglio dopo che l’uomo, 42 anni, taxista a Verbania, si era allontanato da Belgirate con i due bambini di 14 e 7 anni. Ora la mamma ha potuto riabbracciare i suoi figli. Sabato una telefonata le ha aperto il cuore e la speranza: «Ho ricevuto la chiamata che mi diceva che i miei figli erano da una cognata. Domenica mattina sono partita immediatamente da Malpensa prendendo il primo volo per Casablanca. Sono arrivata che erano le undici, dopo circa un’ora li ho potutiti vedere. La mia gioia è stata immensa. Ho cercato di preparami prima, in modo da evitare manifestazioni eccessive quando li avrei rivisti. Fin dall’inizio con loro sono stata serena e tranquilla. E soprattutto in questo periodo per David e Miriam è importante anche riacquistare la serenità, anche se i bambini non hanno capito quello che è successo. Avranno bisogno di tranquillità. Lunedì intorno alle 18 ci siamo imbarcati a Casablanca per poi atterrare verso 23 all’aeroporto di Venezia dove ad attenderci c’era il mio avvocato, Gabriele Bertolio, che ci ha portato in macchina fino a Nebbiuno, e poi in nottata finalmente il rientro a casa». Un’odissea lunga oltre sette mesi per questa mamma, che si era vista portare via i figli dall’ex marito. Anna Maria già nel mese di gennaio si era recata una seconda volta in Marocco perché sembrava che qualcosa si stesse muovendo, ma poi niente. «Fondamentale è stato il contributo fattivo e costante del consolato italiano di Casablanca -spiega la donna- Il 15 gennaio, dopo che ero stata in Marocco per tre mesi fino a dicembre, sono tornata per circa quattro giorni perché mi avevano detto “ci sono delle novità” ed ero convinta di tornare con loro, ma invece nulla. Quello è stato il periodo più difficile perché sembrava ci fossero tutti gli elementi per riuscire a risolvere la questione e invece sono dovuta tornare a casa senza David e Miriam. Poi la telefonata dell’altra sera ha riaperto le speranze». Ma «la paura in tutti questi mesi - dice Anna Maria - è stata forte, perché in tutti i casi come il mio non è mai successo che un genitore straniero ottenesse giustizia. In Marocco tre anni fa però è cambiata la legge: prima tutti i poteri erano in mano al padre. Ora questa legge di diritto di famiglia istituita un paio di anni e ancora in via sperimentale è più aperta anche verso le mamme». Fonte: ilcorrieredinovara.com - Maria Nausica Bucci Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 3247 volte
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