Tiberio Timperi, dalla parte dei ragazzi padre e contro una prassi giudiziaria mammonaNews e Comunicati Stampa
25/01/2011 - 18.30Di Tiberio Timperi. «Strana la mia vita». A differenza di Giorgia, la mia non è una canzone. Ricordo l’indifferenza quando, mezzobusto tv, lanciavo servizi su padri separati che si arroccavano sui cornicioni dei palazzi vestiti da Batman. 'Folklore' pensavo. Passano gli anni. E la vita si prepara a farmi capire molte cose. Una storia, una forte passione. Il progetto comune di un figlio. E poi, poco dopo il matrimonio, la separazione. A quel punto, capisco che tanto all’ombra del Colosseo quanto sui cornicioni di Buckingham Palace, folklore fa rima con dolore. Contro i «ragazzi padre». In Italia, tutto congiura contro il padre che vuol fare il padre. E questo, nonostante ci sia una legge del 2006 che parla di 'bigenitorialità'. Garantire al figlio un rapporto continuativo ed equilibrato con entrambi i genitori. Pari opportunità per il padre, in passato trascurato, e la madre. Insomma, una legge doverosa, carica di buonsenso, tesa a riequilibrare lo scompenso e l’andazzo cristallizzato negli ultimi anni. Andazzo che riduceva sul lastrico gli ex mariti, impedendo loro di fare i padri. Come invece avrebbero voluto. In questi anni, molte cose sono cambiate. Tra queste, la voglia di vivere le gioie della paternità con annessi e connessi. Insomma, un nuovo modo di essere padre. Cambiare i pannolini, allattare, vivere in primo piano quelle che in gergo vengono definite cure parentali. Una mini rivoluzione di cui magistratura e avvocatura non si sono accorti. O forse fanno finta. Giudici e avvocati distratti. La legge parla di 'rapporto equilibrato e continuativo' del minore con entrambi i genitori? Bene, da sentenza, “equilibrato” diventa in media 8 giorni per il padre e 23 per la madre. La legge stabilisce che non vi sia un genitore prevalente? I giudici inventano la figura del genitore 'collocatario', e affidano 9 volte su 10 i figli alla mamma. Anche in presenza di richiesta del padre. Ancora: i giudici continuano a prevedere l’assegno per i figli quando la legge parla di 'mantenimento diretto'. E, troppo spesso, l’assegno si trasforma in rendita parassitaria per chi lo gestisce non essendoci obbligo di rendicontazione. Alcuni giudici, puntellano la prassi sostenendo la necessità di evitare conflitti sulla natura delle spese. La verità è che la discrezionalità nella gestione dell’assegno di mantenimento è affidata esclusivamente al buonsenso del genitore 'collocatario', 9 volte su 10 la madre. Applicare la legge. Insomma, senza entrare nel vortice dell'antimagistratura, è doveroso sottolineare che sul diritto di famiglia molti giudici tradiscono il codice. Lo sostiene lo stesso ex presidente del tribunale civile di Roma, Alberto Bucci che denuncia appunto come molti suoi ex colleghi non applicano la legge. La cosa ormai è talmente risaputa da muovere Rita Bernardini, dei Radicali, a fare un’interrogazione parlamentare al ministro della giustizia Angelino Alfano. O a muovere verso il Consiglio superiore della magistratura la prima class action voluta da Adiantum, una delle più serie organizzazioni di genitori separati. Iniziative importanti che intercettano il disagio di molti. Tra questi anche il mio. A cinque anni dalla separazione, tra la morsa di denunce archiviate e il dolore per l’impossibilità di vedere liberamente mio figlio, ho capito di non poter rimanere con le mani in mano. Un problema per molti. La diplomazia è un’arte che non ho mai appreso, e questo forse, ha penalizzato il mio percorso professionale. Però non ho debiti con nessuno nè problemi quando mi guardo allo specchio. La mia modalità di comunicare il problema è diretta, piatta. Politicamente scorretta. Ma vera. Reale. Senza sconti a nessuno. Ai giudici, come ho già detto. Ma il malcostume non riguarda solo loro. All’elenco, aggiungo quegli avvocati che, pur di non perdere il cliente, alzano strumentalmente il livello della conflittualità. E a volte, pur di compiacere il loro assistito, avallano fragili denunce. Il problema è più diffuso di quanto non si pensi. Nel silenzio dei vari ordini regionali o del consiglio nazionale forense. Al Salone della Giustizia di Rimini, le mie parole hanno sì scatenato gli applausi del pubblico ma infastidito l’associazione degli avvocati della famiglia, vicina al centro sinistra. Come se l'applicazione della legge potesse variare a seconda del punto di vista da cui la guardi. Affidamento realmente condiviso. Sulla strada dell'affidamento condiviso e non applicato, il nostro paese rischia di perdere quel poco di futuro che è rimasto. Serve un intervento sulla legge che deve garantire realmente un rapporto paritario, qualitativo e quantitativo, del minore con entrambe i genitori. Serve che il minore resti nella casa coniugale assieme al genitore proprietario della casa. Serve che ci siano giudici che facciano solo diritto di famiglia. Serve deontologia e vigilanza sulle strategie processuali. Serve che il mantenimento di un figlio sia legato a tabelle Istat. Serve che ci siano sanzioni per scoraggiare comportamenti pregiudizievoli nei confronti del figlio. In Olanda e Paesi Bassi, un genitore che ostacola il rapporto del figlio con l’altro genitore rischia l’arresto. In Italia, se il pm non decide per l’archiviazione, poco più di cento euro di multa. Insomma bisogna cambiare le cose. Nel nome del figlio. Ma anche del padre. Fonte: agenzia AMI - agenziami.it Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia č stata letta 4815 volte
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15.41 di sabato 01/09/2012 | ||
scritto da enrico | ||
sono daccordo quasi completamente con cio che dici Tiberio, però ci sono casi come il mio che non sono mai presi in considerazione, perchè forse sono un pò rari, un pò perchè bisogna realmente provare per rendersene conto.mi spiego:
Io vivo solo con mia figlia da quando aveva 1 anno e 10 mesi. Non ho parenti nel paese dove risiediamo ma si trovano a circa 15 km. Io come tutti i comuni mortali lavoro e percepisco dopo 23 anni 1300 euro al mese.Quest´anno addirittura non mi rimborsano parte dei libri scolastici perchè il mio Ise ha superato la soglia di reddito, ...Cavolo sono ricco e non me ne sono mai accorto...! Al di lĂ della:tutela della crescita di mia figlia, svolgere la mia professsione,far da mangiare , lavare la biancheria pulire la casa (solo una madre e casalinga può capire. Spiega anche come fa uno con uno stipendio così ad assolvere a tutte queste cose e ad essere sempre sorridente | ||
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06.18 di domenica 30/01/2011 | ||
scritto da Massimo Rosini | ||
Giusto, giustissimo ma quale forza politica porta avanti queste istanze a parte qualche mosca bianca di parlamentare qua e lĂ ....? | ||
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14.20 di mercoledì 26/01/2011 | ||
scritto da Rosario | ||
piĂą che condiviso si dovrebbe anche parlare di responsabilitĂ genitoriale.
cosa fare con un genitore che ha diritto di visita 16 giorni al mese dovrebbe contribuire 150€ per due figli 11 e 16 anni, li prende solo una volta ogni 15 giorni e non collabora neanche con i libri scolastici non da nemmeno un euro da quasi due anni? | ||
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10.21 di mercoledì 26/01/2011 | ||
scritto da emilio guerra | ||
Ma perchè si deve fare una legge per l´affido condiviso; un bimbo nasce da un uomo e una donna, un papĂ e una mamma E´ NELLA NATURA DELLE COSE; come è nella natura delle cose che i pesci vivono in acqua ( forse a qualcuno verrĂ in nete un giorno di fare una legge che lo certifichi?).
Insomma responsabilitĂ civile e penale ( DEVONO PAGARE COL CARCERE E COI LORO SOLDI) tutti quei magistrati e tutti quegli avvocati che rovinano la vita di noi padri disperatiiiiiiiiiiiiiii. Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa | ||
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10.06 di mercoledì 26/01/2011 | ||
scritto da Tiziana | ||
Concordo con quanto espresso dal sig. Costantini riguardo all´ex Presidente del tribunale civile di roma. Facile esprimere, ora, in pensione tali giudizi su colleghi che tradiscono il codice civile. Quando presidiava lui il Tribunale, invece, il diktat ai suoi sostituti era di tenore contrapposto a quello che dichiara oggi. Mah..... | ||
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