Sassari, la sottrazione di un minore in diretta. La nuova frontiera della cronaca familiareIn Primo Piano
28/09/2010 - 23.13Chi vi scrive ha passato l'intera giornata a seguire, in costante collegamento telefonico, la cronaca di una "sottrazione di stato". Fortunatamente, fino a questo momento, non è andata a buon fine. Siamo abituati a leggere articoli, annunci, richieste di aiuto, ma seguire con le proprie orecchie, in tempo reale, una vicenda di allontanamento coatto è roba da far diventare vecchi: voci concitate, toni alterati, pianti e singhiozzi, rumori di una casa improvvisamente invasa dalla forza pubblica e poi....la ribellione e la disobbedienza. Con questi due moti dell'anima Chiara (il nome è di fantasia), nella giornata appena trascorsa, si è salvata. Ma domani è un altro giorno, e la zingara ritorna. Lo ha promesso, minacciato, garantito. Anzi, stizzita di fronte al deciso rifiuto della ragazza 15enne che non ne ha voluto sapere di seguire una donna 50enne senza figli nè nipoti, non ha trovato di meglio che sottrarre gli effetti personali della ragazza, e portarseli via in ufficio, "tanto domani ritorno". Chissà che vita ha trascorso una che fa questo mestiere (ci rifiutiamo di chiamarla professione, rispetto a questa funzione) da 25 anni, fin da quando "la gente portava via i bimbi nei boschi, per sfuggirci". E proprio di questo ha parlato al padre di Chiara quando questi è andato a reclamare il bagaglio, minacciandolo "veda, caro signore, lei non mi deve costringere a fare cose che non voglio fare. Vent'anni fa, per evitare che la gente portasse via i bambini nei boschi prima del nostro arrivo, io mandavo qualcuno in borghese, alle quattro del mattino, così non mi facevo fregare...". Neanche i carabinieri, da lei chiamati a supporto della sua missione, hanno voluto dare seguito. La ragazza ha 15 anni, hanno detto, "se non vuol venire via non possiamo certo prenderla di peso". Ma lei, l'assistente sociale, di professione nuova zingara popolare, è stata lì, pronta ad eseguire il solito provvedimento imbecille, dalle 9 del mattino alle 7 di sera, più conciliabolo in ufficio con i suoi superiori. Però, la minaccia di "gente in borghese che vien di notte" ha avuto l'effetto di terrorizzare tutta la famigia: padre, figlia e nonni, che adesso stanno pronti di fronte a tutto. Abbiamo anche sentito la sua voce, mentre sferzava la ragazza: "qui non comandi tu, nemmeno tuo padre e i tuoi nonni, ma solo il giudice, e tu devi venire con me !". Una grande tattica, non c'è che dire. Si vede che ci sa fare, a demolire l'animo altrui. Chiara, nel pomeriggio, ha scritto al giudice, chiedendo clemenza. Da più di 8 ore era tallonata da quell'arpia, ma le parole più dure che è riuscita a scrivere sono state: "lasciatemi con le persone che voglio bene...". Domani la lettera verrà depositata in tribunale, si spera in un pò di buon senso. Merce rara, di questi tempi. Fonte: Redazione Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 2123 volte
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22.12 di giovedì 30/09/2010 | ||
scritto da valentina | ||
Povera ragazza, perche la vogliono portare in una casa famiglia? ma cosa ha commesso? lasciatela con i genitori .. non mollare chiara | ||
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10.58 di mercoledì 29/09/2010 | ||
scritto da Marina | ||
Ho individuato casualmente il vostro sito su Internet, tentando di conoscere qualcosa in più sulla sorte di una bambina della mia città , Sara Viarengo, allontanata dai nonni. Purtroppo non sono riuscita a sapere quale sia stata la determinazione finale dei giudici.
In passato, in più occasioni avevo avuto notizia di bambini collocati in affido, ma per motivazioni gravi: maltrattamenti, grave incuria, tossicodipendenza. Ora mi pare che da qualche anno a questa parte il panorama sia mutato: basta spesso una situazione temporanea di grave difficoltà economica della famiglia o la dichiarazione che i nonni siano troppo vecchi a far scattare questo provvedimento. Non basterebbe un sussidio economico o, laddove realmente i parenti fossero troppo anziani, una famiglia affidataria part time? (qui, per fortuna, di gente generosa disposta ad accudire per qualche ora al giorno dei bambini in sostegno alla famiglia d´origine ce n´Ã¨). | ||
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09.03 di mercoledì 29/09/2010 | ||
scritto da Sergio | ||
Se abita con i suoi parenti e non ha commesso reati non vedo perchè un "assistente sociale" debba portala in una casa famiglia???
Giudici e assistenti sociali...bella accoppiata! I giudici sono quelli che devono far applicare la legge ma sopratutto DEVONO usare il buon senso. Gli assistenti sociali sono quelli che DOVREBBERO aiutare il sociale con i mezzi che il nostro paese mette a disposizione... Meglio quando non c´erano! Amici della Sardegna non mollate e non fatevi intimorire. | ||
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